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Musei. Consiglio di Stato: nuovo stop ai direttori stranieri

Franceschini: “Ci risiamo, davvero difficile fare le riforme nel nostro Paese. Si ricomincia. E ci vorranno mesi per una decisione...” ROMA - Direttori stranieri nei musei italiani, arriva il nuovo stop del Consigilio di Stato. Secondo il Consiglio le procedure scelte e adottate dal ministero dei Beni culturali nella selezione sarebbero corrette, ma per quel che concerne la legittimità della nomina di direttori stranieri dovrà invece decidere l'Adunanza Plenaria. In breve questo sarebbe il contenuto della sentenza pubblicata dalla sezione sesta del Consiglio di Stato, in riferimento all’appello proposto dal Mibact contro il ricorso presentato da una delle candidate alla guida del Palazzo Ducale di Mantova e della Galleria Estense di Modena.  La questione sollevata dal ricorso riguardava appunto la possibilità di partecipazione alla procedura di selezione in esame di cittadini di uno Stato membro dell'Unione, che non fossero anche cittadini italiani. La sentenza del Tar del Lazio del maggio del 2017 aveva stabilito che Peter Assmann, direttore del Palazzo Ducale di Mantova, sarebbe dovuto restare fuori perché non in possesso della cittadinanza italiana, mentre per il Mibact il bando del 7 gennaio 2015, consentirebbe in modo del tutto legittimo  anche ai cittadini degli altri Stati dell'Unione europea di partecipare alle procedure. Per il Consiglio di Stato ora ”dovendosi prevenire contrasti giurisprudenziali, occorre deferire all'esame dell'Adunanza Plenaria" del Consiglio stesso tutta una serie di questioni "delicate", "controverse" ed aventi chiaramente "carattere di massima". Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, sui social commenta così la decisione del Consiglio: “I Direttori di Museo scelti con la selezione internazionale, italiani o stranieri che siano, in soli due anni hanno portato a risultati straordinari, dai 12 milioni di visitatori in più al miglioramento dei servizi e dell’attività scientifica. Il loro lavoro ha fatto il giro del mondo, suscitando consensi e ammirazione per l’Italia.  Sin dall’inizio la riforma  - continua il ministro - ha incontrato resistenze di ogni tipo. Sono stati presentati decine di ricorsi, ci sono state 16 decisioni del Tar Lazio, 6 del Consiglio di Stato, l’ultima delle quali a favore della possibilità di nominare direttori stranieri. Ora invece lo stesso Consiglio di Stato cambia posizione e rimette la decisione che riguarda la nomina di Peter Assman, direttore del Palazzo Ducale di Mantova, all’Adunanza plenaria. Si ricomincia. E ci vorranno mesi per una decisione…” sottolinea Franceschini. Io rispetto tutte le sentenze della Magistratura, - aggiunge il ministro - e sono fiducioso della decisione finale, ma non posso che chiedermi: cosa penseranno nel mondo di un Paese in cui una riforma che ha funzionato viene rimessa continuamente in discussione? E cosa penseranno di noi quelle nazioni che da anni hanno direttori italiani a dirigere i loro musei più prestigiosi? E cosa penseranno  - conclude Franceschini - quei cittadini che hanno visto il lavoro straordinario dei direttori degli Uffizi, di Brera, di Capodimonte, di Palazzo Ducale di Mantova, di Urbino, di Paestum?” ...

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